Iniziati con le offerte dei fedeli, i lavori di scavo e di costruzione delle fondamenta portate fino a fior di terra, si arrivò fino al 1880 anno in cui sentito maggiorente il bisogno di un tempio più vasto per l’aumentato numero degli abitanti, si diede incarico all’architetto Viola di seguire i lavori in base al primitivo progetto.
Il Viola però, assecondando il suo amor proprio, elevò i muri perimetrali fino all’altezza approssimativa di tre metri variando il disegno del prospetto ad insaputa della deputazione della fabbrica, per cui i lavori furono definitivamente sospesi. Si deve arrivare all’ottobre del 1901 perché i notabili del paese giungano alla determinazione di riprendere i lavori seguendo per la costruzione perimetrale del primitivo progetto di Frà Serafino e per il muro di prospetto il disegno dell’architetto Viola.